Ebbene lo ammetto, mi piace particolarmente la cucina giapponese. Spesso mi lascio tentare e vado ad aprire le porte di qualche ristorante che soddisfi i miei desideri.
Ho già cucinato gli spaghetti di soia e i noodles, anche se non ho ancora pubblicato le ricette. Ma prometto che prima o poi lo farò. Promesso!
Spaghetti e noodles li ho già cucinati più e più volte, a modo mio ovviamente. Invece il sushi non lo avevo ancora preparato. Ho sempre desiderato farlo, ma non lo avevo ancora fatto. Diciamo che questo è il mio battesimo.
Vediamo come si prepara.
Ingredienti
4/6 gamberi (dipende dalla grandezza, i miei sono medi)
1 carota piccola
1 cetriolo piccolo
250 g. di riso per sushi
50 ml. di aceto di riso
Per il servizio
Salsa di soia
Salsa wasabi
Radice di ginger
Preparazione
Far bollire il riso in acqua leggermente salata per 17 minuti. Scolarlo e sgranarlo accuratamente, aggiungere l’aceto di riso e mescolare. Lasciare raffreddare.
In un pentolino mettere dell’acqua a bollire. Scottare per qualche secondo i gamberi puliti, privati del carapace, della testa, della coda e del filo intestinale. Qui le scuole di pensiero si dividono: una recita di abbattere la carica batterica dei gamberi congelandoli per uno o due giorni e poi pulirli ed utilizzarli. L’altra consiglia di bollire i gamberi per trenta secondi. Io, in questa preparazione, ho optato per la seconda versione. Voi potete scegliere la strada da intraprendere a vostro piacimento.
Toglierli dall’acqua e, utilizzando un santoku (famoso coltello orientale), sminuzzate i gamberi a piccoli pezzi.
Pulite la carota ed il cetriolo, tagliateli alla julienne. Non serve esagerare con le misure, una generica julienne sottile andrà benissimo.
Se il riso è sufficientemente raffreddato procediamo. Altrimenti occorrerà attendere. Per accellerare il processo ho utilizzato una ciotola di acciaio posta in una bacinella più grande piena di acqua fredda. Praticamente un bagnomaria inverso. In questo modo il riso si raffredda velocemente senza compromettere le proprietà organolettiche o incollarsi.
Stendere un foglio di alga nori sulla apposita stuoia per arrotolare. Lo spessore varia in base a quanti ingredienti volete mettere all’interno. Diciamo che circa mezzo centimetro di spessore è una buona partenza. In seguito vi regolerete in base all’esperienza.
Al centro del foglio porre la julienne di cetrioli e carote e mettere al centro di esse alcuni pezzi di gambero coprendo l’intera larghezza dell’alga. La fotografia rende meglio l’idea che non spiegarlo dettagliatamente per iscritto.
Iniziare ad arrotolare aiutandovi con la stuoia. Procedere a piccoli passi, se necessario tornando indietro e ricominciando. Alla fine il risultato dovrà essere una alga nori che avvolge completamente gli ingredienti, tonda e armoniosamente regolare nella forma e consistenza. La pressione che si dovrà fare per avvolgere correttamente il sushi è più di quella che ci si aspetterebbe. Comunque l’operazione richiede manualità e delicatezza. E molto… molto esercizio.
Otterremo così un rotolo di sushi largo quanto l’alga nori. Una specie di salame sottile. Se necessario tagliamo i bordi per rendere le estremità regolari. Se siete stati bravi, avrete posizionato gli ingredienti in modo da sbordare leggermente dall’alga nori. Ora tagliamo a metà il salsicciotto. e mettiamo le due metà alla pari. Tagliamo ora delle “rondelle” di sushi larghe circa due centimetri.
Per le operazioni di taglio vi consiglio di bagnare il coltello immergendo la lama in una bacinella piena d’acqua. Il riso per sushi è molto colloso e tende ad attaccarsi al coltello, rendendo l’operazione di taglio un po’ difficoltosa. Bagnate abbondantemente la lama ad ogni taglio per aiutarvi.
Il sushi si può preparare in vari modi. In questa occasione ho preparato il sushi futomaki. Consiste in un sushi dalla forma larga e bassa, al suo interno possono trovarsi due o tre ingredienti, avvolti da alga nori, diversi dal sushi hosomaki che consiste invece in rotoli più sottili con un solo ingrediente all’interno o dal sushi uramaki, barilotti simili all’hosomaki ma che hanno l’alga nori al proprio interno.
Non mi dilungo sui tipi di sushi, per questo esistono molti libri, la rete stessa contiene molte nozioni. Vorrei però darvi alcune notazioni finali:
Servire accompagnato dalle salse.
Cosa bere? Sicuramente birra Asahi, temperatura di servizio 10/12 gradi
Cosa ascoltare? Consiglio Oliver Shanti & Friends, durante la preparazione Tai Chi Ch’uan Way And Meditation, durante la degustazione Huanqiutan Garden.
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