Vado spesso a mangiare da Angelo, per me un amico, prima che ristoratore. Proprio quell’Angelo; quello che mi consiglia i vini da abbinare ai piatti, anche se lui ama definirsi, con molta modestia, vinaio. Con lui lavorano il fratello, Maurizio, e la moglie, FLora, per l’appunto. Ho avuto il piacere di gustare spesso la preparazione che propongo oggi. Un giorno ho chiesto a Flora se potevo riportare la sua ricetta sul mio blog, e Flora mi ha prontamente risposto di sì. Eccola. Per la delizia del vostro palato (oltre che il mio).
Ingredienti (per quattro persone)
200 gr. di pappardelle
200 gr. di salsiccia di suino
200 gr. di funghi porcini (Boletus Edulis)
1 bottiglia di vino Bonarda
1 scalogno medio
1/2 spicchio di aglio
1 litro di brodo
olio EVO
1 ciuffo di prezzemolo (per decorazione)
Preparazione
In una padella antiaderente mettete un fondo di olio EVO e adagiatevi mezzo spicchio di aglio, senz’anima, tritato. Accendete il fuoco e fatelo rosolare a fiamma moderata. Non lasciate che l’aglio si scurisca.
Tagliate i funghi porcini a fette e fateli soffriggere per qualche attimo nell’olio ben caldo. Sfumate con mezzo bicchiere di Bonarda e, non appena evaporata la parte alcolica, aggiungete brodo e proseguite la cottura per circa venti minuti.
Private la salsiccia del budello e sminuzzatela, aiutandovi con le dita, in piccoli pezzi; imbiondite dello scalogno tritato in un’altra padella e aggiungetevi la salsiccia. Fate rosolare per bene e annaffiate con abbondante Bonarda, coprite e lasciate cuocere per circa venti minuti.
Lessate le pappardelle in abbondante acqua salata.
Nel frattempo, a cottura ultimata, unite funghi e salsiccia in una capiente padella salta-pasta. Scolate le pappardelle due minuti prima del tempo nominale di cottura e unitele al sugo.
Lasciate che la pasta termini la sua cottura insieme al sugo annaffiando con vino Bonarda, man mano che la vedete asciugare, e mescolando lentamente ma continuativamente.
Servire in un piatto di portata decorando con il prezzemolo tritato.
Come si accompagna
Inutile dire che il vino suggerito è proprio il Bonarda. Quando deciderete di preparare questa ricetta compratene due bottiglie, una servirà per cucinare, l’altra per vostra delizia.
Cosa ascoltare
È un connubio, una sinergia di pensieri e manualità. Flora l’ha ideata, io l’ho realizzata, cercando di interpretare il pensiero. Si potrebbe quasi dire che quando l’ho cucinata, l’ho fatto insieme a lei, anche se a distanza. Ed ecco che Mario Lavezzi canta l’amore a la passione insieme ad una voce che ha occupato un posto d’onore nell’olimpo del panorama musicale italiano. Sembra quasi che Mario cominci in sordina, come per introdurre la vera artista che arriva soltanto in seguito, per dare il colpo di “giustezza” all’esecuzione. A completare qualcosa che di per sé era già completo. Una voce guida che illumina il cammino, altrimenti insicuro nella penombra. Mario Lavezzi & Ornella Vanoni – Perdutamente
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